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Alto Adige, Deve far male!, dramma familiare obbligatorio, Einaudi, letteratura italiana, Marco Balzano, premio Strega, tristezza a palate, vita agra, vita di montagna, voglio andare a vivere in campagna
Quello di Marco Balzano – insegnante di liceo, saggista e firma del Corriere della Sera – è l’unico romanzo che è stato in grado di impensierire il vincitore del Premio Strega 2018, La ragazza con la Leica di Helena Janeczek. Arrivato secondo con Resto qui, Balzano potrebbe essere ritratto come il grande sconfitto dell’edizione, per quanto possa essere considerato “perdente” uno scrittore approdato a un gigante come Einaudi, con già in tasca il Premio Campiello 2015.
Il suo romanzo agile e dalle sfumature storiche aveva l’identikit ideale per l’ennesima vittoria di un uomo e di un potere editoriale forte in un premio storicamente dominato da logiche spartitorie e non certo letterarie.
Dopo anni di dissidi, polemiche e una profonda revisione del regolamento, lo Strega è andato però in una direzione diversa, moderatamente nuova. Quando una copia del romanzo si è palesata nelle mie vicinanze, complice l’agilità estrema dello stile e la lunghezza più che contenuta, ho deciso di farmi un’idea sul secondo classificato, che in altri anni si sarebbe scolato senza colpo ferire la tradizionale bottiglia di Strega.
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