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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Willem Dafoe

Cineriassuntone settimanale #1 / Suspiria, Aquaman e gli altri film della settimana

06 domenica Gen 2019

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

≈ 5 commenti

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Adam McKay, biopic, Christian Bale, cinecomics, cinema d'animazione, cineriassuntone settimanale, DC, Deve far male!, Disney, James Wan, jason mamoa, Julian Schnabel, Luca Guadagnino, nessuno mi capisce, Phil Johnston, Rich Moore, Venezia 75, Willem Dafoe

Anno nuovo, nuova rubrica: il cineriassuntone settimanale, in cui vi racconto in breve i film in uscita nella settimana, vi consiglio cosa andare a vedere e cosa evitare come la peste e vi rimando ad opinioni della sottoscritta più dettagliate nel caso vogliate indagare ulteriormente*. Come vi vizio.


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Recensione / Un sogno chiamato Florida

23 venerdì Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Tag

adolescenti problematici, Bria Vinaite, Brooklynn Prince, Cannes 2017, Oscar 2018, Sean Baker, Willem Dafoe

Pur avendo già visto parecchie delle uscite di questa ricca settimana, non ho dubbi su quale sia la pellicola con cui aprire questa tornata di recensioni del fine settimana.
Il nuovo film di Sean Baker che approda finalmente nei nostri cinema dopo un anno festivaliero vissuto intensamente è una spanna superiore al resto della concorrenza per qualità, forte del suo status di principale snobbato agli Oscar 2018.
Dopo l’acclamazione seguita al passaggio in Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 70, la mancata nomination di Un sogno chiamato Florida ha fatto particolarmente male a una pellicola non solo tra quelle che più lasciano il segno dell’annata, ma anche la migliore del gruppo di quante avrebbero beneficiato della mezza verità e mezza scaramanzia che a contare davvero sia esserci e non vincere.

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Assassinio sull’Orient Express: meglio il film del 2017 o quello del 1974?

28 martedì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò

≈ 14 commenti

Tag

Agatha Christie, Anthony Perkins, Daisy Ridley, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Johnny Depp, Josh Gad, Judi Dench, Kenneth Branagh, Lauren Bacall, Michael York, Michelle Pfeiffer, Penelope Cruz, Poirot, Sean Connery, Sidney Lumet, Team Gerontofilia, Vanessa Redgrave, Wendy Hiller, Willem Dafoe

Se c’è una persona che può rispondere a questa domanda sono io e non solo perché ho già visto il film di Kenneth Branagh nel formato da lui immaginato per la fruizione (ovvero pellicola 60 mm proiettata ad ampiezza 70 mm). Vi svelo un piccolo segreto: prima di La Talpa e John Carter, ci sono stati molti film con un cui sviluppato una relazione ossessiva e morbosa, fatta di visioni multiple e ricerche di informazioni e materiali extra.

Assassinio sull’Orient Express è uno dei primi in assoluto, perciò la mia ossessione consumava la pellicola di una povera VHS da edicola dalla custodia di un bel cartone giallo, giallo Mondadori. Nonostante gli assurdi baffi scelti da Kenneth Branagh per dirigere il suo adattamento del romanzo più glamour di Agatha Christie in qualità di regista e in qualità di Poirot, gli ho concesso il beneficio del dubbio. E se avete visto quei baffoni a doppio livello, sapete che ha richiesto l’impiego di tutta la mia onestà intellettuale. Mi sono seduta al buio della sala e ho cominciato a segnare i punti. Ecco come è andata.
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Recensionando / The Great Wall

22 mercoledì Feb 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

Tag

Andy Lau, Hanyu Zhang, la Cina è vicina, Lu Han, Matt Damon, Pedro Pascal, Ramin Djawadi, Tian Jing, umani fanno il mazzo ad alieni, Willem Dafoe, WTF!?, Zhang Yimou

thegreatwall_locandinaMatt Damon e Pedro Pascal sono due mercenari europei del ‘500/600 alla ricerca del segreto della polvere da sparo che finiscono sull’antica Muraglia Cinese, difesa dall’Ordine dei Senza Nome dalla minaccia ciclica dei Taotie, alieni lucertolosi che puntano a nutrire la propria regina con gli abitanti della capitale cinese, per poi dare il via all’invasione del pianeta, ma dovranno fare i conti con l’immensa opera muraria e con un esercito con un color code di tonalità sature che manco gli abiti di Mia in La La Land. Alieni verdi lucertolosi arrivati a bordo di un asteroide verdastro per punire il gretto individualismo capitalista dei precedenti imperatori cinesi, giuro, e non è nemmeno il dettaglio più improbabile di The Great Wall, questa colossale epopea tra il fantastico, l’etico e il bellico con cui la Cina con grande franchezza e incredibile ingenuità tenta di assaltare il box office statunitense.
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Recensionando / John Wick

22 giovedì Gen 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

Tag

Alfie Allen, Chad Stahelski, Derek Kolstad, dramma familiare obbligatorio, father issue, film coi pugni nelle mani, Keanu Reeves, Michael Nyqvist, russi cattivizzimi, Willem Dafoe

rsz_jw1Dalle scazzottate cinematografiche arriva la prima vera sorpresa del 2015 nelle sale italiane. Dopo un meme ormai inscindibile dal suo nome e un lento declino di carriera, sulle soglie dei 50 anni (ebbene sì: è cinquantenne!) Keanu Reeves mette a segno un piccolo colpo ben assestato da assoluto protagonista di un action lontano dalla formula tutta sparatorie e botte da orbi.
John Wick infatti ha voglia di confondere e spiazzare gli amanti del genere, con un lungo segmento iniziale che sembra quasi una parodia, salvo poi diventare un tratto che caratterizza fortemente un film di vendetta ben più originale della media.
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Recensionando / La spia

02 domenica Nov 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Anton Corbijn, Daniel Brühl, father issue, Grigoriy Dobrygin, Homayoun Ershadi, i nostri amici arabi, John le Carré, Mehdi Dehbi, Nina Hoss, Philip Seymour Hoffman, Rachel McAdams, Robin Wright, uno spia l'altro pure, Willem Dafoe

most wanted1Non ho mai fatto mistero della mia totale, assoluta adorazione per il film “La Talpa”, perciò mi fa molto piacere vedere come la lezione di Alfredson su come sia ancora possibile fare un film di spionaggio assolutamente perfetto abbia spinto tanti produttori a investire su questo filone. Produttori europei impegnati a rivalutare un genere affossato da una serie di pellicole americane che avevano ridotto l’intelligence a un guazzabuglio roboante di gadget supertecnologici e vendette personali #perlalibertà, dividendo il mondo in americani buoni costretti a fare cose brutte per fermare gli arabi cattivi.
A most wanted man continua il lavoro di rilancio del genere affrontando il passo successivo; se infatti “La talpa” era aiutata nel suo porre di nuovo l’accento sulla componente umana dall’ambientazione tecnologicamente arcaica della Guerra Fredda, stavolta l’ambientazione è praticamente contemporanea.

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Recensionando / Colpa delle stelle, il libro e il film

13 sabato Set 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 3 commenti

Tag

adolescenti problematici, Ansel Elgort, film col dramma dentro, hair porn, John Green, Josh Boone, la forza salvifica dell'Ammmore, Laura Dern, Libri letti per poter (s)parlare del film, Lotte Verbeek, Nat Wolff, piangerone, Sam Trammell, Shailene Woodley, tristezza a palate, voice over molesto, Willem Dafoe, young adult

tsios doubleEd eccoci all’appuntamento con lo young adult cinematografico del 2014 (a meno di grosse sorprese da The Maze Runner), figlio di uno dei libri del genere più popolari e meglio venduti di sempre, sostenuto da un vero e proprio movimento che ha consentito di registrare cifre sorprendenti nei primi giorni di programmazione. La voglia di svicolare non mancava, lo ammetto: difficile prendere una posizione chiara e precisa al millimetro quando hai di fronte materiale con tutte le attenuanti generiche del caso: il tema delicato (la malattia e la morte in giovane età, di nuovo), uno scrittore e un regista giovani ma incredibilmente caparbi nel creare un’opera così come se la sono immaginata, un fronte agguerrito di giovani estimatori piuttosto indispettiti dalle critiche ai loro beniamini.
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Recensionando / The Grand Budapest Hotel

10 giovedì Apr 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

Tag

Adrien Brody, Alexandre Desplat, Autocompiacimento registico, Berlinale, Berlinale 64, delicate palette cromatiche, Edward Norton, F. Murray Abraham, Harvey Keitel, Hugo Guinness, Jeff Goldblum, Jude Law, Léa Seydoux, Mathieu Amalric, Milena Canonero, Oscar 2015, Owen Wilson, Ralph Fiennes, Saoirse Ronan, Stefan Zweig, Tony Revolori, Wes Anderson, Willem Dafoe

tgbh 1Vincitore del gran premio della giuria a Berlino in un’annata dalla selezione parecchio deludente, The Grand Budapest Hotel conferma il livello impressionante di coerenza narrativa e stilistica che Wes Anderson riesce a mantenere pellicola dopo pellicola. Tanti altri sceneggiatori e registri dallo stile così marcato ci hanno insegnato quanto sia facile rompere l’equilibrio che rende eccesso e stravaganza gradevoli, non riuscendo mai a replicare i fasti d’inizio carriera. Ad Anderson invece si può solo rimproverare l’andamento orizzontale della sua linea qualitativa, appena intaccata da un crescente immobilismo di tematiche e soluzioni narrative. Il resto è da applausi.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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