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5 AFFETTUOSAMENTE MARVEL

La posizione comics related è quasi d’obbligo, ma c’è da dire che se Marvel con I Guardiani della Galassia ha ampiamente dimostrato di poter trasformare in un successo qualsiasi oscuro spillatino partorito decenni fa, la fortuna c’entra davvero pochissimo (con buona pace della DC). 1
Certo, ormai l’ubriacatura di potere nella casa delle meraviglie è tale da essere palese la presa per il culo agli spettatori e da presentare già tutti i presupposti che secondo la sottoscritta origineranno una crisi creativa…insomma, no, nemmeno Marvel può sperare di riuscire a scamparla da quella bomba ad orologeria che è Ant-Man.

winter 2

Tuttavia l’aver rilanciato alla grande il più pretestuoso e inutile del suoi franchise è un merito che alla Marvel 2014 bisogna riconoscere. I Guardiani sono stati una vittoria per nulla scontata e un ritorno riuscitissimo alla leggerezza anni ’90, ma rendere Captain America il degno epigono cinematografico della controparte cartacea è un’impresa ancor più straordinaria, perché intersecata in una continuity e nelle scadenze dei contratti della prima generazione di eroi Marvel, senza citare gli obblighi narrativi verso il prossimo Avengers e Agents of P.I.P.P.E.

cap mena

cos’è, una tattica per attirare la sua attenzione?

Sul lato fangirlistico non c’è effettivamente nulla di devastante, anche perché Chris Evans si è scongelato giusto un pochino, però un film con la media di ammiccamenti alle fangirl di un prodotto Marvel rimane un gran bel film da vedere in quest’ottica. Il successo della Marvel deriva dall’aver capito che bisogna dare allo spettatore un tot di contenuti e, se buona metà del pubblico è femminile e tra le stesse di annidano una marea di account Tumblr, un paio di minuti spesi in questo senso rafforzano la propria posizione, non la indeboliscono.

winter soldier fight

Winter Soldier nel corteggiamento non perde tempo

Ovvio che l’onere maggiore ricada sulle spalle di Sebastian Stan, uno che ha le qualità interpretative necessarie per fare l’occhietto lucido al Cap, poi menarlo, poi essere devastato dal pensiero delle percosse che ha dato al suo più caro am…ico, il tutto negli sprazzi in cui il lavaggio di cervello gli consente di avere dei sentimenti.
Ancora una volta lode ai casting Marvel, perché questo Bucky è più espressivo col capello unticcio che gli copre mezza faccia, l’eyeliner consumato dalle lacrime per il Cap (perché, voi avete un’altra interpretazione altrettanto valida?)

ovv

e l’altra metà del volto coperta dalla maschera che neanche Steve Rogers stesso. Sarà per questo che tutti i reaction shot dell’arrivo di Winter Soldier sulla strada di Captain America sono a lui affidati? Chissà. Una cosa è certa: io non sono poi così sicura che dopo aver salvato Steve da morte certa e averlo trascinato a riva, Bucky non gli abbia fatto una respirazione bocca a bocca, per sicurezza.

cap

Ammmmm…ici.

Un universo cinematografico in cui si aggirano due villain come Loki e Winter Soldier non può che riservare continue parentesi di omoaffettività. Se poi sono innestate su film così riusciti, io non ho nulla di meglio da chiedere. Anche perché il terzo Captain America sarà Civil War, quindi una cosa più tragicamente angst in chiave fangirlistica io proprio non riesco ad immaginarmela, manco sforzandomi.

un dolce Sebastian così, perché mi va

lo sguardo dall’Ammmore

C’è un uomo là fuori che potrebbe riuscirci, uno che ha finito per essere il depositario dell’intero comparto mutanti, mutanti, Insuperabili Xmen! scappato al controllo della casa madre: un caro saluto a Bryan Singer.
X-men: Days of future Past è fangilismo bizantino dal re dell’angst mutante, sicuramente meno ormonalmente devastante rispetto al predecessore First Class, ma c’è da dire che qui c’era giusto un filo di storia in più a sottrarre a Erik e Xavier old e new school parte del tempo necessario a farci assistere alle loro metaforiche partite a scacchi.

mcfassy

Cosa non darei per sapere cosa ha sentito Wolverine mentre fingeva di dormire sul volo durante cui si è consumato il primo confronto tra i due (sempre che non si sia consumato ben altro) dopo i drammatici risvolti delle sabbie cubane. Anche perché da quel poco che si è visto, Charles non si è risparmiato un solo caposaldo della sceneggiata napoletana.
abandon me chales pugno
MI HAI ABBANDONATO! LE MANI ADDOSSO!

C’è da dire che l’equilibrio emotivo di Charles nel rivedere Erik è in linea con ogni torbido scenario indagato dalle fanfictionare e che la prima parte della pellicola è essenzialmente uno sali scendi emotivo in cui non manca il vittimismo
james

e quelle quindici o sedici occasioni in cui appare chiaro che Charles sarebbe pronto a metter su famiglia con quel disgraziato di Erik e i suoi mutanti perduti in meno di dieci secondi. LUI CI STA ANCORA MALISSIMO. 
erik and i

Ovvio che poi la rivalsa di Magneto finisce per essere un filo fuori scala e si concluda col solito Charles che tenta d’insinuarsi telepaticamente nel suo cervello mentre striscia sul terreno. Il tutto al servizio dell’angst più spossante dell’anno. MY POOR FEELS.

Se nello scorso film a far brillare questo continuo parallelo diversità mutante = diversamente eterosessuale era stata l’interpretazione sottile e sensuale di Michael Fassbender, che aveva intasato Tumblr per quasi un anno, va riconosciuto a James McAvoy che quando c’è da aumentare l’azzurritudine oculare in chiave angst in un primo piano con l’occhietto azzurro lucido, più corollario di reazioni da dramma queen isterica dell’uomo devastato dal tradimento e dall’abbandono, beh signori miei, non ha rivali.
Insomma, ancora una volta quando sono Michael Fassbender e James McAvoy a interpretare i due amici nemici e amanti, un solo sguardo può valere più di mille fanfiction.
xmen