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Aliette De Bodard, Andrea Viscusi, è così francese!, Bruce Sterling, fantascienza, future fiction, Giuseppe Lippi, i libri con gli alieni e le astronavi, Urania, zona 42
Si è svolta questo fine settimana a Milano la prima edizione di Strani Mondi, la convention dedicata alla letteratura “strana”: fantasy, fantascienza, weird, horror e tanto altro ancora. L’esperienza è stata indubbiamente positiva, almeno da partecipante: buona l’organizzazione e la location (USM, la casa dei giochi in zona Sesto), ma soprattutto interessanti gli incontri organizzati dai vari editori, con ospiti di tutto rispetto e la possibilità di fare due chiacchiere con i campioni italiani.
L’idea di renderla più di una mostra mercato con un calendario di incontri e presentazioni fittissimo ha sicuramente pagato: anche se molti avevano solo un pugno di spettatori (è pur sempre il primo anno e spesso c’erano due, se non tre incontri in concomitanza), è stato bello sentirsi parte di una comunità più grande, internazionale, e di vedere fianco a fianco le nuove generazioni (in realtà piuttosto scarsine, data l’età media dei partecipanti) e i volti noti del fandom italiano.
Ho pensato di prendere qualche appunto durante gli incontri a cui ho partecipato. Di fare qualche foto. Di girare qualche video. Insomma, sono entrata in modalità reporter d’assalto.
Mi dispiace sempre di più non essere stato presente a “StraniMondi”
Ti rifarai l’anno prossimo Nick!
La scoperta più incredibile per me è stata di aver abitato per due anni nello stesso quartiere di Bruce Sterling senza averlo mai incontrato!
Adesso però potrai riconoscerlo!
Eh, ma abbiamo cambiato entrambi quartiere. E visto che frequenta i bar di piazza Vittorio dubito che ci incontreremo per qualche occasione mondana…
Avrei tanto voluto esserci, purtroppo degli impegni mi hanno bloccata. L’anno prossimo non mancherò 🙂
Pare volessero farla biennale ma forse ci stanno ripensando. Speriamo!
Mi unisco alla schiera di quelli che non hanno potuto esserci, nella speranza che Stranimondi venga replicata già dal prossimo anno. Mi spiace soprattutto di aver perso l’incontro con la De Bodard, per me una delle più belle scoperte degli ultimi tempi.
L’universo “Dai Viet” è affascinante e abbastanza originale: “Stazione Rossa”, romanzo breve, e “Fratello della Nave”, racconto, sono letture di buon livello e, a mio parere, le cose migliori pubblicate in italiano.
Però manca un ‘vero’ romanzo, di ampio respiro e più “strutturato”. Aspetto…